RUBBETTINO NE' SMART NE' OPEN, INTANTO CITTA'. SECONDO RAPPORTO SUL RATING PUBBLICO DEI COMUNI VALUTAZIONE COMPARATA DELLA PERFORMANCE, TRASPARENZA, ANTI-CORRUZIONE
La macchina amministrativa pubblica non funziona ed e' un freno per lo sviluppo del paese. ma perche' cambi non servono le continue critiche per quanto malandata, quella macchina consente di aprire scuole, ospedali, tribunali, autostrade, ogni mattina e p ...
La macchina amministrativa pubblica non funziona ed e' un freno per lo sviluppo del Paese. Ma perche' cambi non servono le continue critiche per quanto malandata, quella macchina consente di aprire scuole, ospedali, tribunali, autostrade, ogni mattina e per tutti. Non servono neppure le grandi riforme, perche' buone norme gia' esistono. Ne' servono nuove sanzioni per le inadempienze, che sono previste da tempo. Per riparare e innovare la macchina pubblica serve rendere conveniente il cambiamento, con un sistema di incentivi e disincentivi. Il primo incentivo e' di tipo finanziario i Comuni, le Regioni e tutte le PA devono ricevere risorse in base al merito, misurato su trasparenza e performance, per cui chi fa meglio, deve avere piu' soldi dallo Stato. Il secondo incentivo e' di tipo reputazionale la comparazione innesca una sana competizione tra i Comuni, con un ritorno di consenso e di fiducia dei cittadini verso gli amministratori piu' virtuosi. Per incentivare, pero', serve prima valutare e per valutare serve prima conoscere ad oggi, invece, nessuno ha la diagnosi completa degli oltre 8.000 Comuni e di tutte le altre PA. E non per mancanza di trasparenza i dati pubblicati oggi sono molti, ma spesso incompleti, non aggiornati e disomogenei. Il rating pubblico e' uno strumento concreto che permette di elaborare le informazioni disponibili e di tradurle in un indice sintetico immediatamente comprensibile per i cittadini maggiore e' il rating, migliore e' la performance del Comune. La principale innovativita' del rating pubblico sta nell'adottare il punto di vista degli stakeholder delle PA, e in particolare dei cittadini, che sono non solo utenti, ma anche ''azionisti'''', tramite il prelievo fiscale. Hanno, pertanto, il diritto di conoscere non solo ''''quanto'''' spende il loro Comune, ma anche ''''come'''' e ''''per cosa''''. Per questo, il decreto trasparenza del 2013, modificato nel 2016, riconosce ai cittadini un ruolo di monitoraggio diffuso sull'utilizzo delle risorse pubbliche, da affiancare a quello di Anac. Trasparenza e performance devono diventare non piu' adempimenti burocratici, ma il fulcro su cui dirigenti e assessori devono essere valutati all'esterno. Questa e' la citta' davvero open e smart una citta' che funziona per il bene di tutti. Prefazione di Giovanni Vetritto.''
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RUBBETTINO
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